Le opere edili situate, a profondità variabile, direttamente a contatto col terreno circostante costituiscono un problema di complessa soluzione data la possibile azione contemporanea di molteplici fattori e la diversificazione delle ipotesi di destinazione delle opere stesse al loro interno. Una muratura d’ambito controterra, un sistema di fondazione o una pavimentazione poste a diretto contatto con il terreno risultano soggette all’azione dell’acqua e dell’umidita provenienti all’ambiente esterno, senza peraltro tralasciare quegli effetti innescati dal vapore interno e dovuti a fenomeni termoigrometrici.
I problemi d’ambito delle opere edili interrate nei confronti dell’acqua hanno origine:
- dalla penetrazione nel terreno delle acque meteoriche
- da ristagni e sacche d’acqua
- dalla presenza di falde freatiche superficiali
- dalla natura e permeabilità del terreno
- dalla presenza di composti chimici disciolti nell’acqua
- da fenomeni di risalita per capillarità
- da fenomeni di imbibimento per diffusione
- dalla profondità raggiunta e dalla funzione svolta dalle opere interrate
- dalla natura degli elementi costruttivi impiegati
- da discontinuità costruttive
- da movimenti ed assestamenti strutturali
- da fenomeni termoigrometrici legati alla destinazione d’uso degli
- ambienti interni.
La risalita d’acqua per capillarità e influenzata sia dalla natura del terreno (scarsa in terreni sabbiosi, elevata in terreni argillosi) quanto dalla natura propria dei materiali impiegati per le opere controterra.
L’acqua inoltre trasporta con se sali in soluzione, che si concentrano poi in quelle zone ove I’apporto dell’acqua di risalita e compensato da fenomeni evaporativi.
La presenza di acqua nel terreno da origine a due fondamentali problemi:
- il suo assorbimento da parte delle opere murarie a contatto col terreno e quindi una diffusione idrica all’interno per capillarità
- la generazione di sollecitazioni tangenziali imputabili al diretto carico idrostatico o all’aumento del peso specifico del terreno.